TUTTI IN PENSIONE A 67 ANNI TRANNE…

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha firmato il decreto che individua le professioni gravose, esenti dall’adeguamento dell’età pensionistica fissata a 67 anni.

Solo per loro, ovvero 15 categorie di lavoratori, l’uscita dall'occupazione resterà possibile a 66 anni e 7 mesi, anche se nei prossimi anni, come previsto, l’età della pensione dovesse salire ancora più in alto rispetto ai 70 anni fissati per il 2019, loro potranno lasciare il lavoro sempre 5 mesi prima rispetto gli altri.

Le categorie in questione sono:

  • operai dell'industria estrattiva 
  • dell'edilizia e della manutenzione degli edifici
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni 
  • conciatori di pelli e pellicce
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante
  • conduttori di mezzi pesanti e camion
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni
  • addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
  • insegnanti della scuola dell'infanzia ed educatori degli asili nido
  • facchini e addetti allo spostamento merci
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti
  • operai agricoli
  • marittimi 
  • pescatori
  • operai siderurgici di seconda fusione. 
In tempi di promesse elettorali potremmo aspettarci qualche cambiamento nel prossimo futuro, anche se al momento, il discorso pensioni in Italia rivela un’unica certezza, ovvero quella di doversi tutelare, qualora ce ne sia la possibilità, con una forma di previdenza complementare.

Giovanni Ginolfi.




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